Henri Roger
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PRÉNOM : Henri
NOM : Roger
STYLE : Avant-Garde Jazz Improvised Music

  • ACTUALITÉS :
  • DISCOGRAPHIE :
    • - 17/07/2015 - Mozaïc Jazz. Olivier Acosta, juillet 2015
    • - 17/01/2015 - The Free Jazz Collective. Dan Sorrells. Janvier 2015
    • - 26/10/2014 - Chronique dans Jazzword par Ken Waxman, octobre 2014
    • - 25/09/2014 - Chronique dans Jazz à Paris septembre 2014
    • - 05/07/2014 - Chronique de Marc Jessiteil dans JazzColours juin 2014
    • - 30/06/2014 - Chronique de l’album "Parole Plongée " All About Jazz, Eyal Hareuveni. Juin 2014.
    • - 23/06/2014 - Chronique Le Son du Grisli. Juin 2014
    • - 29/04/2014 - Chronique de Monsieur Délire. Avril 2014.
    • - 29/04/2014 - Chronique de MaîtreChronique. avril 2014
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    Chronique de Marc Jessiteil dans JazzColours juin 2014

    Ci sono musicisti che frequentano più o meno gli stessi compagni, sia sul palco che sui progetti di- scografici. Certi altri che invece preferiscono in- contrare e confrontarsi con colleghi ogni volta differenti. Il che li stimola di più e permette loro di esprimere una musica sempre diversa : il sale dell’improvvisazione tout-court. È questo il caso di Henri Roger, pianista attivo sul versante delle musiques actuelles che per “Parole Plongée” si affianca ad una delle ritmiche più affiatate della
    scena improvvisativa francese, quella formata dal batterista Didier Lasserre e dal contrabbas- sista Benjamin Duboc, cui, pare, si deve l’inizia- tiva di questa sessione. Coinvolti separatamente in vari progetti, Duboc e Lasserre suonano in trio con il pianista Jobic Le Masson (Free Unfold Trio) o i sassofonisti Daunik Lazro e Abdelhaï Bennani. Vari album alle spalle — l’interessante “Reme- dios La Belle” con Bruno Tocanne, il più speri- mentale “When Bip Bip Sleeps”, e svariate uscite
    solitarie, ultima, in ordine cronologico, il poe- tico “Exsurgences” — qui Roger con loro si mi- sura in triangolazioni estemporanee, condividendo con i due sodali la paternità di un lavoro molto intenso. Quattro brani tutti frutto d’improvvisazione libera, non legata ad alcuno stile particolare, capaci di generare una musica ora emotivamente travolgente come in Sables, ora sognante come in Altermutations, dove ma- gnifica è l’intesa fra il piano di Roger e il con- trabbasso di Duboc. Quasi una sfida percussiva, ma comunque molto sobria, Thé ou Café ?, con — ça va sans dire — maggiore presenza della bat-
    teria di Lasserre, quindi Ré-Horizontalisé, movi- mentata dalle folate di Lasserre, ora calde e leg- gere, ora più fitte e insistenti, ora più sonore e spesse, che non sono solo coloriture alla musica quanto piuttosto la vera cornice entro cui si “im- mergono” le “parole” riflessive e soppesate scambiate da piano e contrabbasso. L’ottimo ri- sultato raggiunto dal trio Duboc-Lasserre-Roger impone a questo punto all’inedito terzetto di in- terrogarsi sull’opportunità di continuare la col- laborazione a tre o lasciarsi alle spalle quest’esperienza, magari per riprendere il di- scorso fra un paio di anni. JazzColours

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  • BIOGRAPHIE. ENTRETIENS. TEXTES :
  • DIGITAL ART : : "Possibles partitions". "PiXXXLS" Créations Abstract Contemporain Numérique
  • STREAMING Et DOWNLOADS : : Une sélection de musiques des albums parus sur Facing You / IMR, le Petit Label, Believe.
  • DOCUMENTS PHOTOS :
  • VIDÉOS "Ouïr-Voir" - "Exsurgences" : : "Ouïr-Voir" série de vidéos expérimentales de Henri Roger "Exsurgences" vidéos de Anne Pesce pour l’album piano solo "Exsurgences"
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